Ma voi li avete mai visti i bambini? Il loro sguardo acuto, curioso, innocente.
La loro sincera vivacità. Scrutano il mondo con meraviglia e vorrebbero esplorarlo in un respiro. Compagni di gioco formidabili e irresistibili.
Medicina che riaccende le umanità spente, nel solo osservare la loro vitalità e stupore per il mondo, che sprigionano favolose ondate di energia positiva.
Poi la dolcezza; la mancanza di malizia. Si amplificano pulsioni di umana protezione e cura. Purezze introvabili, che rapiscono mentre osservati nel fare qualunque cosa. Mentre anch’essi osservano incuriositi cercando attenzioni.
Nascono tutti così, i bambini.
Ovunque: nel benessere più opulento o nella miseria più nera. Loro sono sempre così: puri e innocenti, osservatori senza consapevolezza che si meravigliano del mondo e raccolgono i sorrisi per quello che sono: sorrisi.
Non sanno cosa sia il dolore dietro un sorriso.
Lo impareranno dopo, a loro spese. Lo faranno riuscendo ad accettarlo e trasformarlo nuovamente in un sorriso; oppure non lo accetteranno perché nessuno li ha sostenuti nel cammino, o quel cammino sarà stato avvelenato per sempre.
I bambini a volte si spengono. Il loro entusiasmo vacilla e la paura del nuovo ignoto li assale, mentre avranno perso le braccia sicure di chi li ha amati, o addirittura mai amati. Dopo che da quelle braccia vedranno mani che puntano dita accusatorie verso di loro.
Niente più sorrisi a cui dare significati; niente più misteri da esplorare con sicurezza, ammirazione e curiosità, ma solo il dolore ormai conosciuto, interiorizzato e mai elaborato.
E diventano malvagi, per sé, per gli altri.
E poi adulti, malvagi.
Ma i bambini non erano nati malvagi. Saranno e faranno come la vita li ha nutriti e svezzati, nell’insalubre contesto delle persone attorno a loro. E questi altri, a loro volta, furono bambini. Un cerchio che raramente si spezza.
Nulla è recuperabile in autonomia attraverso le leve dell’intelletto e della coscienza umane, poiché queste maturano e deviano con la decisiva influenza delle esperienze buone e cattive.
Se nelle giovani menti saranno stati scavati solchi di profondi turbamenti, nessun processo intellettivo autonomo potrà vincerli. E se tali solchi fossero stati anche meno profondi ma in una mente più fragile, tanto meno si potranno vincere.
Tutti i bambini sono uguali, innocenti e puri. Ma non la loro forza o fragilità.
Ricordiamocelo.
Base foto: by Bessi da Pixabay
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