È Alzarsi.
Con la voglia d’impegnarsi. Nella vita che ogni giorno comincia dalla sveglia e ci mette in connessione con il mondo. Per fare cose buone, proficue, utili a noi e agli altri, e che non nuocciano mai alle cose e alle vita che ci circonda.
È Andare.
Verso uno scopo. Mai immobili nel pensiero, e sempre vivaci nell’anima. Attraversando le ore per mettere a punto un altro tassello di ciò che siamo; guardando il nostro puzzle che prende forma e, se non piace, smontandolo e immaginandone un altro.
È Osservare.
Scrutando attentamente e avidamente ogni cosa e ogni vita. Perché da esse sgorga l’ispirazione che accende la buona volontà. Non limitandoci a osservare il nostro piccolo mondo, ma facendolo tuffare nella realtà in cui esso vive e può prosperare in armonia con il tutto.
È Imparare.
A non fiaccare la voglia di imparare anche dalle cose peggiori della vita. Trasformando il giorno del dolore in un giorno di forza, di lezione, di ambizione, di comprensione della fragilità dell’esistenza. Essa è fragile proprio perché s’impari a proteggerla e darle il valore più importante.
È Crescere.
Perdendosi nel passato quando serve a ricordare il presente e aprire le porte al domani. Crescendo dalla partenza, e mai pensando all’arrivo; perché ogni metro percorso scateni la volontà di fare un altro passo con più sicurezza del precedente. Senza mai perdersi nella vacua sensazione di aver compreso quello che mille vite non potranno mai concedere.
È Gioire.
In ogni cosa, anche la più modesta, che abbia uno scopo, e che dunque dia gioia: la gioia di un bene, di un progetto, di una speranza, di un concreto sentiero da percorrere con la convinzione che sia la cosa giusta, anche se non per sempre. Nulla va fatto con tristezza o sofferenza; e mai potrà esserci buona volontà per esse.
È Immaginare.
Che tutto può cambiare in un attimo, e che mai potrà cambiare la nostra buona volontà. Perché l’esistenza è preziosa e merita ogni possibilità di manifestarsi nel suo scopo. E il suo scopo svanirà solo quando smetteremo di avere buona volontà.
È Gentilezza.
Nella volontà di prendersi cura degli altri, gioendo e soffrendo con loro e per loro. Scoprendo il piccolo potere immenso che permette di assolvere al più banale dei bisogni o alla più importante delle necessità.
È Esempio.
Nel nostro progetto d’immortalità, per voler dare buon esempio con buona volontà. Facendo la cosa giusta, e a volte amara, e lasciando che gli altri la ricordino. Riuscendo a cambiare anche una sola vita sbagliata tra le migliaia che hanno incrociato la nostra.
Base foto: La Volontà, statua di Louis-Charles Janson per l'Opéra di Parigi (1875)
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