Prepararsi per l'inverno, senza disperarsi

Prepararsi per l'inverno, senza disperarsi

Vorrei rivolgermi soprattutto a chi può prendersi cura dei soggetti più deboli e degli anziani. Con il freddo alle porte, bisogna offrire qualche soluzione per ridurre l'esborso sulle bollette che rischia di generare strascichi sulla salute. E non sappiamo nemmeno quali altri rincari o limitazioni interverranno ancora.

Abbiamo due modi per aiutarli.

Il primo è quello più complicato e per ora poco diffuso. Si tratterebbe di “estendere” la propria autonomia energetica al vicino eventualmente più bisognoso. Chi già possiede impianti di generazione (solare, eolico, geotermico, etc.), specie in off-grid, potrebbe fornire una piccola quantità di energia per alimentare qualche stufetta. Specie al sud, dove c'è tanto sole anche d'inverno e magari non si ha abbastanza storage per l'accumulo. Anziché buttar via l'energia in eccedenza potremmo fare una grande opera di bene.

Il secondo metodo è quello di farci aiutare dalla tecnologia. E' decisamente più semplice e abbastanza economico e può fare la differenza tra il non poter pagare una bolletta troppo salata patendo il freddo, e il mantenere bassi i costi ma stare ugualmente al caldo.

Un set di strumenti possono venirci validamente in aiuto:

  1. Abbigliamento termico passivo

  2. Giubbetto riscaldato a batteria

  3. Termocoperta

  4. Stufetta alogena o ceramica (360/400W)

Il principio è quello del “calore indossabile” e calore a zona, che in termini di resa economica è indubbiamente più efficiente di quello ambientale. Il rovescio della medaglia più immediato è quello della comodità: ”indossare" il calore non è altrettanto comodo rispetto alla libertà di vestiario e movimento che è possibile in un ambiente confortevole e uniforme. A ciò si aggiunge il limite di potersi scaldare solo singolarmente, e dunque ciascuno è obbligato a usare un proprio set.

Vediamoli più in dettaglio.

I vari costi che indico in termini di consumo elettrico vanno considerati come media tra gli attuali prezzi nel mercato dell'energia (nel momento in cui scrivo), in quanto ciascun può avere svariate tipologie di contratto e offerte (fisso, variabile, etc.) con altrettanti operatori del mercato.

1. Abbigliamento termico passivo

La mitezza della nostre zone, da nord a sud, permetterebbe di risolvere già l'80% dei problemi di crisi energetica con l'adozione di un abbigliamento tecnico adeguato, unitamente al cosiddetto “intimo termico”. Pensate che nella Jacuzia occidentale, a nord della Russia, la gente va tranquillamente in giro a -60 gradi! Non potrebbero uscire di casa se non si vestissero in maniera adeguata; ma anche in casa non possono avere le stesse temperature di 20/22 gradi che noi amiamo avere d'inverno nelle nostre case.

In Italia le province più fredde sono quelle montane e ai piedi delle Alpi: abbiamo tra i 3 e i 7 gradi di media annua. Mentre i picchi sottozero sono periodi piuttosto brevi e in pochissime zone, con esagerazioni su temperature polari in zone del tutto disabitate.

Questa “fortuna” ci permette di essere ottimisti se mettiamo tra le priorità qualche buona spesa su questo genere di vestiario. Soprattutto, ribadisco, puntando sull'intimo termico. Consentirà una dispersione minima del calore naturale del nostro corpo, facendoci anche dimenticare di accendere il riscaldamento, e concedendoci comodità e un'ottima libertà di movimento.

La cosa più importante da tener presente durante l'acquisto di un buon intimo termico è quello di assicurarsi su due fondamentali proprietà del capo: che sia ben traspirante pur mantenendo le sue proprietà termoisolanti. Uno dei tessuti tecnici più efficaci ed economici è senz'altro il micropile: leggero, sottile, traspirante e con ottime proprietà termoisolanti.

2. Giubbetto riscaldante, ed eventuali accessori

Con il giubbetto riscaldante passiamo agli indumenti termici attivi

E' simile a un piumino smanicato con all'interno delle piccole resistenze termiche a basso voltaggio (5 volt cc), quindi assolutamente innocuo e alimentato a batteria. Generalmente con un power bank da 10 Ah , che funge appunto da batteria, si può avere calore costante per oltre 10 ore. Il consumo elettrico sta solo nella ricarica del power bank. Ipotizzando un utilizzo giornaliero di 6 ore per 30 giorni, il consumo mensile in bolletta sarà di appena 1,5 Kw, poco più di 50 centesimi al mese.

A fronte di questi costi irrisori si potrà godere di un calore confortevole anche in ambienti freddi o poco riscaldati, poiché tenendo a caldo il tronco del corpo si garantisce un afflusso di sangue caldo e costante anche verso le zone periferiche del corpo, quindi scaldandosi anche mani e e piedi (ovviamente tenendoli ben coperti con abbigliamento appropriato).

Chi ha problemi con la circolazione periferica (scarsa vascolarizzazione capillare) può accoppiare al giubbetto l'abbigliamento tecnico di cui ho parlato prima. Nei casi più critici (ammesso che ce ne siano) si possono usare altri capi attivi anche per gli arti, come guanti e calze riscaldate a batteria. E per quanti soffrono particolarmente di piedi freddi, è possibile usare dei termofori a 12 volt, quindi anch'essi innocui in termini di sicurezza e irrisori in termini di consumi.

3. Termocoperta

Questo accessorio è certamente molto conosciuto, ma occorre selezionarlo con cura se si vuole ottenere il massimo del risparmio e della sicurezza. Una termocoperta deve essere utilizzabile ovunque, tanto sul letto quanto in poltrona o in una sdraio, e garantire un calore ideale in tutto il corpo anche in un ambiente privo di altre fonti di calore. Non deve consumare più di 160 Wh, che in termini di costo significa circa 5 euro al mese in bolletta, ipotizzandone un uso di circa 3 ore al giorno per tutto il mese.

4. Stufetta alogena da 400 W, o termoventilatore ceramico da 360 W

Nei casi di emergenza, o quando è necessario scaldare una piccola porzione di ambiente (scrivania, postazione tv, etc.), è possibile usare una candela di una stufetta alogena, che di solito consuma 400 Wh, o preferire il termoventilatore ceramico da 360 Wh, che come vedete consuma anche meno. Occorre tenere in considerazione anche un paio di altre cose.

Le stufette alogene producono calore per “irraggiamento”, per cui si può scaldare solo la persona (o le cose) su cui è puntata la stufetta, mentre la temperatura dell'aria rimarrà fredda (lievi variazioni per altri effetti). Quindi la piccola stufetta alogena è un'ottima scelta per persone single, ma non sarebbe l'ideale per una coppia a meno di non stare molto attaccati gli uni gli altri.

Il termoventilatore ceramico, come qualunque altro tipo di termoconvettore con classiche resistenze, produce calore per “convenzione”, ciò significa che viene scaldata l'aria e quest'ultima scalda i corpi. E' sicuramente la scelta migliore se si è in compagnia e si vuol garantire il riscaldamento uniforme di una piccola porzione d'ambiente, ma d'altro canto quello che vi sto consigliando ha una potenza fissa di 360 W, dunque in caso di particolare necessità occorrerebbe un termoventilatore tradizionale a potenze selezionabili che non consente il risparmio cercato. In tal caso fate ricadere la scelta solo sulle stufette alogene, che di solito trovate con tre candele (livelli di potenza selezionabili a piacere): 400/800/1200 Watt.

CONCLUSIONI

Ho cercato di mantenere questi consigli semplici e immediati, con poche ed essenziali cose da sapere e poter fare per stare al caldo senza preoccupazioni anche in questi tempi di particolare crisi. Ho inserito cifre, consumi, anziché direttamente i prodotti, perché potete agevolmente scegliere voi tra le vaste offerte che trovate ovunque, curandovi solo che abbiano quei requisiti che ho indicato in merito a qualità, sicurezza e consumi.

Se vi servono consigli più dettagliati sulla scelta o su prodotti specifici, potete chiederlo nei commenti o scrivermi in privato.

Base foto: Jill Wellington da Pixabay

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P. Giovanni Vullo

In questa navicella spaziale, vado in giro a fare scoperte. Provo a capire come funziona. E ve lo racconto.