Dobbiamo ripensare ai nostri toni.
Stiamo assimilando l'insensibile gazzarra con cui si narrano fatti, esprimono opinioni, raccontano storie. Urla, insulti, sfottò, disprezzo, nessuno che ragioni un poco.
E se la scrittura è pessima, l'oratoria è ancora peggio: superficiale, vuota, inutilmente retorica.
Pochi gli avveduti, che si perdono come “lacrime nella pioggia”.
Ma anche nel buon senso si arranca e spesso ci si costringe a urlare, perdendo le staffe. Si usa il sarcasmo, liquidando lo stolto: intellettualmente e finemente, ma liquidandolo.
Una scortesia può anche educare. Ma oggi contribuisce a mantenere basso il livello del confronto; se ne perde il senso e alimenta la caciara. E quella lacrima viene a fondersi totalmente con la pioggia… acida!
Nei toni. Si, anche nei toni è il caso di dare il buon esempio.
Base foto: Victoria Borodinova da Pixabay
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