Pare che il governo si sia finalmente deciso a farne una giusta. In realtà sarebbe la seconda cosa utile, se consideriamo il passaggio alla Camera della legge sull’oblio oncologico; l’unanimità del voto ne predice il passaggio senza intoppi anche al Senato. Un progetto di legge delle opposizioni su cui ha prevalso un barlume di sano buon senso.
E quell’altra cosa, invece, sulla quale da mesi insiste un’altra opposizione, ossia il Movimento 5 Stelle, in assillo per convincere questo governo a tassare gli extra profitti, pare anch’essa avviata verso l’applicazione. Almeno così leggiamo dal comunicato stampa che il MEF ha pubblicato ieri, 8 agosto, e limitatamente agli extra profitti bancari.
Bene? Diciamo meglio che niente, perché mancano all’appello gli extra energetici, bellici, farmaceutici, assicurativi, eccetera. Ma non darei per scontato nemmeno quelli bancari, osservando le continue giravolte di questo esecutivo. E a ben ricordare, se la norma non sarà scritta con tutti crismi - ad di là del comunicato - potrebbe risultare perfino inutile o controproducente. Lo fù già quella di Draghi sulle imprese energetiche. L’attuale governo parte in estremo ritardo, poiché andava fatto subito, a Marzo; adesso ha visto scendere tutti sul piede di guerra, e molto più agguerriti di prima, visto che con una mano aveva già dato e con l’altra improvvisamente ci ripensa e toglie. Un governo, come al solito, che non sa mai che pesci pigliare e cerca le pezze dell’ultimo istante. Non è certo un giudizio, ma un modus operandi osservabile da tutti.
Le banche sono potenti. Questo governo non è Draghi e non ha alcuna autorevolezza presso di loro. Di per sé non è nemmeno un demerito, ma quando si è carenti su un profilo occorre agire con molta intelligenza e compasso; il ritardo di cui parlavamo, ad esempio, non sarebbe contemplato. I banchieri, infatti, mostrano già i muscoli sguinzagliando esperti e giornalisti che scribacchiano qualunque cosa per un piatto di lenticchie, e nel nostro caso si stanno sprecando gli articoli che narrano della nuova apocalisse post tassazione extra profitti: «Il governo sta commettendo un grave errore!», questa la tesi (rectius: monito) che imperversa in queste ore.
A volerne trarre il succo, esisterebbe sicuramente un pericolo: l’aumento di interessi e prodotti bancari, sì che le banche ribalterebbero l’”esprorio” a cui si erano ormai affezionati ripescandolo nelle tasche dei loro clienti. C’è anche un desumibile moral hazard (rischio morale), che in macroeconomia si tradurrebbe nel rischio di causare ingenti perdite sul medio periodo alle nostre care banche e, a loro volta, alla loro propensione al rischio. Insomma, come dire: siccome possono reagire male e ribaltare tutto sui poveri cittadini che si vorrebbero aiutare, allora lasciamo che i banchieri banchettino indisturbati.
Roba da matti? Esatto: roba da matti!
Ai moderni amanuensi dotati di tastiera, redazione, e lenticchie, si associano i soliti brillanti laureati da social: i penultimi. Un popolo sterminato che plaude alle più stravaganti ipotesi dell’armageddon che ci aspetta, rincarando la dose con altre dotte annotazioni e in qualche caso delle vere e proprie lectio magistralis di alta finanza. Il tutto avviene mentre sono ancora caldi i commenti al vetriolo di altri penultimi (o loro medesimi) carichi d’odio presso il fronte della neo guerra di classe. E così osserviamo l’inimmaginabile: questi penultimi, normali cittadini che stigmatizzano e mortificano i poveri come loro, privati («Finalmente!», dicono) di quel sussidio ormai innominabile, e altrettanti penultimi che difendono il capitale, i ricchi, le banche, in una moderna, quanto mai ipotizzabile, sindrome di Stoccolma.
Qualche esperto degno di essere ascoltato dovrà pur esserci, ma non so dove scovarlo. Intanto Carlo Cottarelli ieri scriveva sul suo profilo FB:
Ma con l’aumento del prezzo degli ombrelloni che c’è stato in due anni, non ci saranno degli extra profitti anche per i balneari? Non è che dal 2021 sono aumentati solo i tassi di interesse...
E io gli chiedevo:
Non comprendo il nesso. Perdoni la mia ignoranza, ma gli ombrelloni, come servizio o prodotto, avrebbero un costo di gestione e/o produzione. Se tutto aumenta, aumentano quelli alla fonte e presso l'imprenditore, che dunque non guadagna per magia di un tasso di interesse fluttuante e puramente finanziario.
Sicuramente sarebbe tutto molto più semplice se il denaro riacquistasse la sua funzione di scambio, anziché moltiplicarsi e dividersi nei canali virtuali della finanza. Me ne rendo conto. Anzi: rendiamocene conto.
Risposta? Manco a parlarne.
Ma diamine! Lo sappiamo o no cosa sono gli extra profitti? Ora, perfino Salvini è riuscito a spiegarne un lato, dicendo che le banche si sono incamerate tanti bei quattrini piovuti dal nulla (dal nulla, signori!), per effetto dell’innalzamento dei tassi d’interesse fatto dalla BCE, e per contro non hanno pagato tale maggior interesse - ad esempio - sui conti correnti dei risparmiatori italiani. Insomma, loro hanno preso il maggior costo del denaro ma non lo hanno riconosciuto a nessuno.
Non sarebbe stato sufficiente nemmeno se lo avessero riconosciuto (qualcuno l’ha fatto, ad onor del vero), visto lo squilibrio tra l’interesse pagato ai risparmiatori e quello enormemente più alto derivato da mutui e prestiti. Salvini lo dice solo ora perché gli conviene, ma fa presto a dire l’opposto inventandosi un nuovo carpiato con avvitamento, magari mentre si gode nuovamente l’inebriante Papeete.
Per quanto riguarda la “crisi delle banche” (ciclica anche quella, come tutto), spesso si dimentica che queste fameliche entità non sono più gli istituti di finanziamento e tutela del risparmio di una volta, ma da tempo giocano con quel risparmio attraverso tutte le tossicità di strumenti e titoli che circolano nei mercati borsistici finanziari, compiendo operazioni di trading ad alto rischio o troppo ottimistiche (si, più o meno come quello che ci propongono quotidianamente i call center). Omini dietro una scrivania che pilotano capitali magicamente raddoppiati in un nonnulla, o riducendo in fallimento l’istituto. Una volta scrissi anche qualcosa su questo tema: I furbetti dell’economia 1
Bisognerebbe anche informarsi bene su quanto ci sia costato correre continuamente a salvare banche sul baratro.
Sapendo tutto questo, che è cultura di base associata alla logica, pare davvero impossibile che si possano fare ragionamenti per difendere il legittimo incasso di extra profitti da parte delle banche. Eppure avviene. I penultimi massacrano gli ultimi e diventano paladini dei loro aguzzini, che siano oggi le banche o da sempre i loro datori di lavoro; che siano i grandi paperoni della terra o i loro personaggi pubblici preferiti, sui quali fanno piovere soldi per poi plaudirne anche la magnanima e tornacontista beneficenza che si sostituisce al welfare di Stato.
Non ci si capisce più nulla. Un sistema sociale talmente squilibrato che diventa sempre più difficile prevedere esattamente cosa accadrà all’indomani.
base foto: di athree23 da Pixabay
-
"I furbetti dell’economia", disponibile su fai.infomrazione.it cliccando sul link. Il contenuto verrà presto archiviato anche qui. ↩
Gli algoritmi di ricerca su internet, e quelli preferenziali dei social, non premiano cultura, pluralismo e contenuti utili e interessanti, ma fanno prevalere le banalità, le popolarità, l'intrattenimento, e la supremazia di informazioni mainstream promosse anche da incenti investimenti pubblicitari.
Questo progetto sarebbe invisibile senza costanti investimenti di autopromozione.
CONDIVIDENDO l'articolo e segnalando il sito e i profili social, contribuirai ancora meglio.